Ci sono famiglie nelle quali i genitori utilizzano la loro forza e il loro potere superiore per costringere i bambini a ubbidire ai loro ordini. I bambini non hanno la possibilità di ribellarsi per paura delle possibili conseguenze, in questo scontro di volontà i più deboli devono sottomettersi incondizionatamente. Ogni sottomissione ha un duplice effetto sulla personalità del bambino. Riduce il senso di sé, indebolendo così il suo processo di sviluppo consapevole e integrato.
In altre parole, perde l’autenticità in quel preciso momento della sua vita e contemporaneamente aumenta il suo legame con l’Io come rappresentante del potere. Diviene così cosciente dell’Io e centrato sull’Io, di conseguenza interessato fortemente al potere. Supera in questo modo la sua fase di separazione individuazione ed entra nel periodo edipico (3 – 6 anni) con sentimenti contrastanti: desiderio sessuale per il genitore di sesso opposto, paura e ostilità verso entrambi i genitori e la consapevolezza che il sesso possa essere utilizzato nella lotta di potere. La forte tensione che si svilupperà nel bambino per questo triangolo (bambina/o – genitore di sesso opposto – genitore dello stesso sesso) che gli porta paura e ostilità condensate, si risolverà con la perdita della sensazione sessuale, meglio conosciuta come castrazione psicologica. L’aumento della coscienza dell’Io ha un effetto inibitore sull’espressione delle sensazioni e sull’abbandono al sonno e all’orgasmo. Nella sua forma meno grave la coscienza esagerata di sè porta al narcisismo patologico. Con la sua capacità di controllare e dirigere l’attività volontaria, l’Io può comandare il corpo, la forza di volontà nasce da questo meccanismo. Attraverso la sua esagerata forza di volontà l’uomo può trascendere la natura animale, vivendo solo immerso nella cultura, senza un equilibrio dinamico e senza armonia, funzionale alla gioia di vivere. Così facendo si separa dalla natura e diventa vulnerabile alla malattia. Questo pericolo è meglio comprensibile se paragoniamo la personalità a un cavallo col suo cavaliere. In questa analogia il cavallo rappresenta il corpo, mentre l’Io è il cavaliere. Quando cavaliere e cavallo sono ben sintonizzati, possono percorrere molta strada insieme e provare entrambi piacere. Ma un cavaliere insensibile al suo cavallo può farlo cadere. Allo stesso modo, un Io che non è in contatto con le sensazioni del proprio corpo ed è spinto da un’irresistibile pulsione alla riuscita, può portare il corpo a un crollo fisico. Se un cavaliere non è in sintonia con il cavallo sarà disarcionato. Un Io dissociato dal corpo andrà in pezzi, come un cavaliere che cadendo dal cavallo si farà molto male una volta abbattuto al suolo. In questa metafora i danni che riporterà il cavallo indicano la malattia fisica, mentre i danni subiti dal cavaliere rappresentano la sofferenza psichica. (Tratto da: Alexander Lowen, Paura di vivere, Astrolabio 1982, pag. 180).
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale
psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui
problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi