Una respirazione piena e profonda è essenziale ai fini di una buon metabolismo e quindi di una salute vibrante. Lo scopo della bioenergetica è quello di aiutare a sentire il proprio corpo e il proprio respiro, in modo da poter scaricare le tensioni muscolari che impediscono di respirare con naturalezza.
La psicoterapia bioenergetica aiuta la persona ad avere una respirazione profonda, spontanea e rilassata. L’inspirazione origina dalla zona pelvica e poi interessa la parte superiore del corpo, il torace, fino alla bocca. L’espirazione procede in modo contrario, partendo dal torace e svuotando successivamente la regione addominale. Respirando in questo modo, peraltro il modo spontaneo, le tensioni profonde possono sciogliersi e consentire la libera percezione delle sensazioni e l’espressione delle emozioni. Per esempio, un diaframma cronicamente contratto, come una strettoia, interrompe l’onda respiratoria, provocando una respirazione superficiale.
Come risultato diminuisce l’apporto di ossigeno ed il livello energetico cala: questo modo superficiale di respirare è uno dei sistemi che usiamo per controllare le nostre emozioni. Una persona il cui flusso energetico è bloccato, ha perso una parte della sua vitalità e della sua personalità. Questa perdita fa sì che questa persona si senta depressa, sia sempre il lotta e usi costantemente la forza di volontà per eseguire i compiti quotidiani. Diventa difficile mettersi in relazione con gli altri o provare piacere.
Per aiutare a recuperare la naturalezza nel respirare, Alexander Lowen inventò il cavalletto bioenergetico.
Il cavalletto bioenergetico favorisce la distensione dei muscoli dorsali contratti, la retroposizione dei monconi delle spalle, l’elevazione dello sterno, l’antiversione dell’anca. Queste condizioni posturali sono tipiche dell’inspirazione libera, che interessa tutto il corpo. In questo modo sarà possibile respirare più profondamente senza dover fare un particolare sforzo consapevole.
Esistono tante varianti per il lavoro con il cavalletto, tuttavia l’esercizio tradizionale consiste nell’appoggiarsi con la schiena sul cavalletto in modo che appoggi la parte più bassa delle scapole. La regione interscapolare, interessata muscolarmente dal trapezio centrale, è una zona abitualmente interessata da forti tensioni. In una fase iniziale è buona regola non insistere per oltre un minuto se emerge una chiara sofferenza. Stando distesi sul cavalletto, si allungano le braccia per favorire l’allungamento dei muscoli dorsali, è possibile aiutarsi impugnando con le mani la parte superiore dello schienale di una sedia.
L’esperienza sul cavalletto potrà essere collegata con la posizione di bend-over. Il bend-over permette di sentirsi più radicati nel corpo abbandonando la testa, ed appoggiandosi non solo sui piedi ma anche sulle mani. Si consente un maggior flusso energetico, una sensazione di rilassamento e di autoprotezione del cuore e delle parti tenere. La risalita per raggiungere la posizione di base, grounding, sarà molto lenta, immaginando di poter “srotolare” la colonna, vertebra dopo vertebra. Nella risalita i piedi ben aderenti al suolo, spingeranno verso il basso in modo da favorire la stazione eretta con una base solida sulla quale appoggiarsi.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta,
Analista Bioenergetico,
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale
psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui
problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi