Cosa vuol dire innamorarsi della persona sbagliata? Ad un certo livello significa che il nostro inconscio si sostituisce a noi, sbiadendo la realtà per ripetere schemi acquisiti nell’infanzia.
Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino (C.G. Jung)
Spesso innamorarsi della persona sbagliata non è un “fato avverso e occasionale.” Si può restare imprigionati per anni e anni nei meandri di un modello operativo interno che oscura le finestre dell’anima, impedendoci di vedere la bellezza di un incontro, quando la vita presenta i suoi doni con naturalezza e spontaneità, per farci attrarre da persone poco complementari con il nostro mondo affettivo, ma inesorabilmente in linea con la sofferenza che abbiamo patito da bambini.
Ci si accorge di essere attratti solo da persone che poi si rivelano egoiste e inaffidabili. Chi s’innamora di una persona narcisista spesso nasconde il bisogno di compensare un profondo vissuto di inadeguatezza personale, radicato fin dall’infanzia. La trascuratezza emotiva nell’infanzia può provocare ferite che condizionano fortemente il destino amoroso negli anni. Ecco perché un bambino non amato adeguatamente potrà più facilmente innamorarsi di una persona narcisista in età adulta. Il bambino non amato porta con se un deficit di attenzioni, una trascuratezza caratterizzata da assenza di reciprocità emotiva, per cui i bisogni affettivi del bambino vengono assoggettati alle esigenze, ai conflitti, alle paure e alle proiezioni dei genitori. Chi ha un forte bisogno di dare amore per sentirsi importante e amato, sarà più facilmente attratto da partner narcisisti. Si va a creare una relazione in cui una parte ha bisogno di ricevere e l’altra parte ha bisogno di dare. Entrambe le parti sentono opposti bisogni a causa di una ferita interiore comune. Quella ferita ha la sua genesi in un’infanzia dove è mancato il riconoscimento o dove c’è stata una non comprensione, da parte delle figure di riferimento, dei bisogni, del dolore e di tutti gli sforzi del fanciullo per ottenere attenzione, considerazione e amore dai genitori. Il bambino non amato, da adulto, tenderà a reagire passivamente alle costanti richieste di attenzione e riconoscimento narcisistico del patner (io sono i numero uno, non siamo sullo stesso piano, ti manipolo a mio piacimento, tu sei al mio servizio, etc.) e manterrà tutte le caratteristiche perfette per instaurare una relazione di dipendenza con una persona narcisista. Il bambino (per bambino si intende bambino maschio o bambina femmina) non amato, da adulto porta il ricordo della sofferenza patita ed è “abituato” a ricevere poco e dare tanto, a subire atteggiamenti manipolativi e di controllo. Il bambino non amato porterà nella vita adulta il costante timore dell’abbandono e di potersi trovare nuovamente solo. Per evitare l’abbandono è disposto ad accogliere l’inaccettabile in una relazione sana, anche scatti di ira, svalutazioni, prevaricazioni, trascuratezze, tradimenti. Sarà spaventato dall’idea di poter rimanere nuovamente solo e si accontenterà più facilmente in amore, anche accettando una relazione malata, piuttosto che rifiutarla, perche si sente indegno di un amore bello, pieno, vicendevole, un’oasi di benessere dopo un trascorso di sofferenza.
Il bambino non amato da grande non si sentirà degno di amore e accetterà, anche per anni, situazioni dolorose, frustranti. Spesso le persone dopo aver chiuso una relazione dolorosa ammettono: “avevo sentito da subito che non era la persona adatta a me, ma poi… Mi sono innamorato/a.
Il bambino non amato, da adulto, non si sentirà meritevole d’amore. Gli atteggiamenti svalutativi del narcisista non faranno altro che confermare le credenze radicate nel bambino non amato (in me c’è qualcosa che non va); potrebbe essere grato anche del poco amore, perché non ha ricevuto il pieno amore dai genitori nell’esperienza infantile. Un bambino non amato, da adulto, porterà dentro di sé un terribile senso di inadeguatezza e vergogna, elementi che lo renderanno più facilmente manipolabile da parte della persona narcisista.
Le relazioni d’amore che abbiamo oggi sono frutto dell’amore che abbiamo appreso da bambini. Le relazioni che intrecciamo sono la testimonianza del nostro vissuto infantile e delle cure emotive che i nostri genitori ci hanno prestato. La spinta inconscia a compensare un vuoto affettivo è la forza distruttiva che ci costringe a spingerci tra le braccia della persona sbagliata. Tendiamo a ricercare il partner con una ferita interiore compatibile alla nostra, partner che non possono amarci in modo sano, in questo modo replichiamo scelte condizionate dall’inconscio per storie sbagliate, inesorabilmente una dopo l’altra. Dover ancora iniziare daccapo, senza avere costruito nulla di affettivo, dopo aver trascorso anni ad accontentarci, iniziare storie per poi vederle distrutte, può provocare un’onda di dolore e rassegnazione che mina la nostra vitalità, rendendoci malinconici e poco disponibili verso il nuovo. Non servirà ricominciare la ricerca se prima non si saranno risolti i conflitti interiori e le resistenze a scegliere la propria felicità, senza dover continuamente congelare la gioia, quando si presenta sul nostro cammino.
Tuttavia, non si tratta di un destino ineluttabile. Il processo di crescita personale può portarci ad attraversare le sofferenze infantili, prendere coscienza dell’inconscio, acquisire la consapevolezza, l’espressione e la padronanza di se, indispensabili per finalmente scegliere la strada dell’anima e un’esistenza gioiosa. l’amore è facile, tuttavia, dopo aver passato decenni con un immagine introiettata di maschile e femminile disfunzionale, occorrerà tempo per elaborare la sofferenza e “fare entrare” maschili e femminili diversi, adatti questa volta al nostro autentico mare affettivo.
Intervista ad Alexander Lowen pubblicata su “Repubblica” del 9 aprile 2004 – “Se un paziente si presenta nel mio studio lo osservo, lo guardo negli occhi, lo tocco, la parola viene dopo”. “Non aspettare di essere morto per lasciarti andare. Lasciati andare ora”
Permettersi di sentire e accogliere quello che c’è di veramente bello e che il nostro corpo può sperimentare con i sensi, la pace interiore, il senso di benessere, la piacevolezza di un incontro, la profondità di uno sguardo, l’energia sessuale, la generosità dell’anima, l’armonia, la reciprocità, saranno la bussola che consentirà ad ogni individuo, a qualsiasi età, di diventare l’eroe della propria vita, superando i fantasmi e i destini avversi che appartengono al passato e finalmente vivere pienamente la meravigliosa esistenza umana.
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale
psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui
problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi