Allattamento per il neonato, la dieta per l’adulto.

L’alimentazione svolge un ruolo importante nelle prime fasi della vita e per lo sviluppo successivo. Nell’allattamento il bambino sperimenta il primo sollievo al disagio corporeo. Saziarsi produce un sentimento di sicurezza e di benessere diffuso, il contatto con la pelle della madre offre la piacevole sensazione di essere amato. Durante l’allattamento al seno, il piccolo prova sensazioni di piacere nella bocca, sulla lingua e sulle labbra. In seguito tenterà di riprodurre queste sensazioni succhiandosi il pollice. La sazietà, la sicurezza e sentirsi amato sono sensazioni non separabili tra loro nelle prime esperienze di vita. Per quanto possibile, l’allattamento dovrebbe rappresentare un esperienza piacevole per il cucciolo d’uomo, in modo da evitare tensioni permanenti nella relazione madre/bambino. Si tratta di considerare l'”allattamento a domanda“, quale base per fare sperimentare al neonato il senso di libertà nello scegliere gli orari delle poppate nei primi mesi di vita.

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Orazio Gentileschi. Madonna con BambinoAnticipare lo schema di orari significa non soddisfare i desideri del bambino riguardanti il cibo e la protezione, con la conseguenza di indurre un disagio che si esprime con pianto parossistico, accessi nervosi, irrequietezza, disturbi del sonno e della digestione. In seguito, i neonati frustrati chiederanno più attenzione alla madre di quelli il cui pianto ha ricevuto risposta e soddisfazione immediata. Si costruiranno le basi per la struttura di una difesa caratteriale tendente alla richiesta ad oltranza ed alla voracità, all’invidia e alla gelosia. le difese caratteriali accompagnano l’individuo per l’intera esistenza, l’energia investita nella difesa caratteriale e quindi disfunzionale rispetto la vita sociale, sarà proporzionale anche all’intensità dei traumi cumulativi patiti. Si tratta di un modello di comportamento in risposta ad una relazione disturbata con la madre.

La relazione tra madre e bambino è assai più importante del metodo di alimentazione.

Elementi disturbanti: insufficiente attenzione e delicatezza, disattenzione, alimentazione frettolosa, avviano il primo sentimento di rabbia verso la madre, sentimento che il bambino non è in grado di esprimere ed elaborare in modo integrato, lo può soltanto rimuovere. Queste emozioni conflittuali provocano reazioni vegetative. L’organismo è pronto a ricevere cibo, tuttavia l’inconscio del bambino respinge la madre. Le conseguenze sono crampi allo stomaco e vomito, come prima manifestazione psicosomatica di un successivo sviluppo nevrotico.

Le ricerche di Spitz (1945-46) hanno dimostrato che un’alimentazione adeguata del lattante, strettamente aderente a principi igienici corretti ma data senza affetto, è totalmente carente. Spitz eseguì ricerche su bambini allevati in un istituto dove la scarsità d personale era causa di mancanza di amore e di attenzione, benché dal punto di vista igienico e biologico venisse fornito regolarmente e adeguatamente tutto il necessario. Un quarto dei bambini che rimasero in questa situazione per oltre cinque mesi morì per disturbi dell’alimentazione; gli altri mostravano gravi danni fisici e mentali che in molti casi rimasero evidenti per anni; Spitz fece l’interessante scoperta che aumentando il personale, in modo che ciascun bambino potesse essere tenuto in braccio da un’infermiera sorridente durante la poppata dal biberon, tali disturbi non si manifestavano e quelli già presenti scomparivano, purchè non si fossero presentati da più di cinque mesi. Una simile osservazione fu fatta da Hufeland nel 1978. Nel suo libro: “L’arte di prolungare la vita” afferma che dei 7000 bambini portati ogni anno al brefotrofio di Parigi, soltanto 180 erano vivi dieci anni dopo. Egli riteneva che il motivo di questo elevato tasso di mortalità fosse in parte dovuto alla separazione dei bambini dalla madre e al trattamento senza amore che ricevevano nell’istituto. (B. Luban – Plozza W. Poldinger F. Kroger, Il malato psicosomatico e la sua cura, Astrolabio, Roma, 1992, parte II° – pag. 64)

L’alimentazione del neonato non è semplicemente una questione di metabolismo, è inscindibile da sentimenti di sicurezza, di amore e di cura; oppure a sentimenti negativi, come abbiamo osservato.

Il cibo e la nutrizione nell’inconscio sono indissolubilmente associati al bisogno di cura e di affetto,

Alimentarsi senza amore produce un insoddisfazione che può danneggiare la nostra salute.

LA DIETA PER GLI ADULTI

Nel prescrivere una dieta, il medico deve tener conto di questi fattori primari quando chiede al paziente di abbandonare certe abitudini alimentari, che potrebbero rappresentare i pochi piaceri della sua vita. Una persona che deve ridurre i propri pasti o seguire una dieta particolare spesso si sente “sminuita” e privata di una vita piena, soprattutto quando la pienezza deve compensare il vuoto interiore che si è formato nei primi periodi della vita ed è quindi inconscio. In questo caso non esistono spiegazioni razionali, la ferita è riferita ad un periodo pre-verbale dell’esistenza umana. Senza un aiuto psicologico o/e psicoterapico anche la dieta più corretta ed equilibrata potrebbe avere un effetto sfavorevole. E’ importante spiegare al paziente in modo calmo, empatico ed esauriente perché si chiedono tali sacrifici; i migliori risultati si ottengono suscitando il suo entusiasmo per l’obiettivo desiderato. E’ molto importante associare una psicoterapia personale nelle prime fasi di un periodo di cambiamento delle proprie abitudini alimentari.Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all’Ordine degli Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147

Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano

psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale

psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari

psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo

colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere

ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile

depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui

problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi