Lo stato di grazia dei bambini è tipico della natura, come ogni mammifero, anche il cucciolo d’uomo nasce in stato di grazia animale, anche se non possiede nei primi mesi di vita una buona coordinazione motoria. Anche i piccoli di altre specie di animali nel primissimo periodo di vita appaiono goffi nel tentativo di stare in piedi e muoversi nello spazio.
Tuttavia, l’acquisizione del coordinamento e la crescita avvengono naturalmente, in armonia con la programmazione genetica, senza alcuno sforzo. Il movimento più riconoscibile che il bambino compie è lo sporgere della bocca e delle labbra per poppare il seno materno. E’ un movimento spontaneo, aggraziato e piacevole da osservare, come l’aprirsi dei petali di un fiore al sole del mattino. La bocca è un organo che matura subito dopo la nascita, è l’orifizio attraverso cui il bambino si ciba, l’azione di suggere è fondamentale per la vita. Alcuni adulti presentano labbra dure e poco flessibili, mascelle contratte al punto di non riuscire nemmeno a spalancare la bocca con naturalezza. Gli accadimenti dei primi mesi di vita possono condizionare l’individuo per l’intera esistenza.
Tra i 4 e gli 8 mesi di vita il controllo della corteccia si estende anche ai nervi spinali superiori consentendo il controllo degli arti superiori, è il periodo nel quale il bambino è in grado di protendere il braccino per toccare la mamma e lo fa in modo tenero, gentile, bello da vedere e da sentire. Quando le condizioni dell’ambiente non consentono al bambino di seguire i suoi graziosi impulsi naturali, egli perde la grazia per conformarsi alle aspettative dei genitori. Le correzioni parentali che non riconoscono la naturalezza e la spontaneità del bambino, comunicano al piccolo che la sua grazia e la sua naturalezza corrisponde ad un comportamento “cattivo”, da correggere. Se l’energia del fanciullo tenta di resistere ad una situazione per lui assurda, frequentemente viene etichettato come “cattivo”. L’assurdità riguarda la realtà non vista dagli adulti: gli impulsi e il comportamento del piccolo sono innocenti, ispirati proprio dalla natura umana.
Nonostante questo, fino a quando al bambino non è negata la dignità della protesta, egli non perderà la grazia perché non sarà costretto ad irrigidirsi. Il pianto è il mezzo che permette di sciogliere le tensioni provocate dalle frustrazioni, ma quando lo si rimprovera perché piange, non gli rimarrà altra possibilità, per adeguarsi alla richiesta, che trattenere le vibrazioni dei singhiozzi e ingoiare le sue lacrime. Il corpicino si contrae, le spalle si alzano, sul viso appare la smorfia del dolore. A quel punto il bambino è cacciato dal suo stato di grazia e diventa un individuo imprigionato dalle sue contrazioni muscolari che bloccano spontaneità e naturalezza, non sarà più in grado di “seguire la propria beatitudine”. Un altro sentimento naturale poco tollerato dai genitori è la rabbia, soprattutto quando è indirizzata a loro. La rabbia del bambino per le imposizioni e le costrizioni si oppone al potere e al controllo dei genitori, per questo sono pochi gli adulti a tollerarla. Le punizioni sono spesso la conseguenza di questo sentimento. In alcuni casi anche attività naturali e innocenti come la corsa, le urla e la vivacità possono infastidire taluni genitori che pretendono di soffocare la gioia di vivere del fanciullo, dicendogli di stare buono, seduto e tranquillo.
Per molti genitori, bloccare il pianto del fanciullo corrisponde a comunicargli: non farmi vedere quanto ti ho fatto soffrire.
La soppressione della rabbia intende chiarire: qui comando io, e basta.
Per l’educazione dei figli è indispensabile un certo controllo, ma a beneficio del bambino e non dei genitori, diversamente la conflittualità si trasforma in lotta di potere. In questa tragica situazione si distrugge il legame d’amore tra figlio e genitori. Non ha importanza se vince una parte o l’altra, se il piccolo si sottomette o si ribella, l’interruzione dell’amore compromette la spiritualità del bambino, che smarrisce la sua grazia. La perdita di grazia è un fenomeno fisico, che osserviamo nel modo di muoversi e di atteggiarsi della gente. Nelle sedute di psicoterapia, assai spesso il paziente assume la posizione del bambino buono in attesa che gli si dica quel che deve fare. E’ un atteggiamento inconscio, che si è ormai radicato nella personalità strutturandosi nel corpo. Quando faccio osservare ai pazienti l significato di questa loro posizione, essi invariabilmente mi confermano che i genitori li consideravano dei bambini buoni. Questi bambini buoni, crescendo, diventeranno lavoratori produttivi, ma non saranno mai vivaci o aggraziati se non avverrà nella loro personalità un trasformazione radicale.
Si dice spesso che siamo formati dalla nostra esperienza, ed è un’affermazione che io intendo alla lettera: il nostro corpo rispecchia le nostre esperienze. (Alexander Lowen, La spiritualità del corpo, capitolo I, pag. 18, Astrolabio, Roma, 1991)
Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale
psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui
problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi