la psicoterapia può modificare il cervello del paziente

La relazione terapeutica può modificare la struttura del sistema cerebrale del paziente che, inconsciamente e consciamente, elabora e regola le informazioni esterne ed interne.

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Questo comporta una riduzione dei sintomi negativi ma soprattutto un miglioramento delle sue capacità adattive (Allan Shore 2003). Shore associa i risultati della ricerca sull’interazione madre-bambino, i dati neuroscientifici e la psicoterapia per dimostrare come i meccanismi biologici attivati dalla relazione di attaccamento favorisce lo sviluppo delle più importanti strutture di autoregolazione nel cervello del bambino, nelle prime fasi della vita. Riguardo la relazione terapeutica, esiste una analogia con l’azione di modellamento adattivo tipica del primo anno di vita. Se lo sviluppo rappresenta fondamentalmente il processo di cambiamento, allora la psicoterapia è, in definitiva, legata alla psicologia dello sviluppo. Per spiegare il passaggio dal cervello in maturazione del bambino al cervello adulto, Shore utilizza le scoperte neurobiologiche sulla crescita continua dell’emisfero destro, crescita che dura tutta la vita. L’emisfero destro del cervello si considera dominante riguardo l’elaborazione delle informazioni socio-emozionali, esso è più connesso alle strutture del sistema limbico e controlla bilateralmente il sistema nervoso simpatico. E’ attivato nel riconoscimento dei volti, delle espressioni emotive del viso e degli aspetti emotivi nel discorso, nella prosodia della comunicazione, nell’abilità musicale, soprattutto dal punto di vista melodico ed è sede della memoria implicita. Memoria e inconscio sono due funzioni della mente inseparabili l’una dall’altra; la memoria è il luogo del nostro inconscio. Le ricerche neuroscientifiche sulla memoria forniscono un contributo importante alla conoscenza delle manifestazioni inconsce della mente. Le neuroscienze hanno individuato quelle strutture corticali e sottocorticali indispensabili per la memoria e forniscono ipotesi sull’organizzazione anatomofunzionale dell’inconscio. Recentemente, hanno scoperto che nel nostro cervello è attivo un doppio sistema della memoria: il sistema della memoria esplicita o dichiarativa e il sistema della memoria implicita o non dichiarativa (Larry Squire, 1994). La memoria esplicita può essere evocata coscientemente e verbalizzata; riguarda la propria autobiografia e rende possibile ricordare la storia personale. La memoria implicita é inconscia e, quindi, non può essere verbalizzata. Coinvolge oltre l’amigdala, aree temporo-parieto-occipitali dell’emisfero destro e non permette il ricordo. Gli ambiti della memoria implicita più apprezzabili per la psicoterapia sono la memoria emozionale ed affettiva. Esse caratterizzano le prime relazioni del bambino con la madre e partecipano all’organizzazione del suo Sé (Daniel Stern, 1985). Il contatto fisico con la figura di attaccamento stimola emozioni e costruisce il modo affettivo del piccolo, fondamenta della memoria implicita. Queste esperienze primarie condizioneranno l’individuo per tutta la sua esistenza. Tuttavia, il cervello dell’adulto mantiene una elasticità perenne e coinvolge specialmente l’emisfero destro. Per questo motivo, l’autoregolazione e l’apprendimento emotivo, quale effetto anche di una psicoterapia, è utile durante tutto l’arco della propria esistenza. Le possibilità regolatorie riguardano il conscio, verbale e volontario in relazione agli stati emotivi, funzione dell’emisfero sinistro del cervello e la funzione di regolazione non verbale, connessa all’emisfero destro. Entrambi gli emisferi partecipano all’autoregolazione attraverso differenti funzioni e con propri schemi di connessioni. La regolazione inconscia dell’emozione dell’emisfero destro si esprime mediante la comunicazione corporea non verbale tra psicoterapeuta e paziente. L’emisfero destro è importante per il dialogo emozionale non verbale sia positivo, sia negativo ed è sostenuto da elementi terapeutici non verbali. L’espressione facciale, la qualità del contatto oculare, la voce, i gesti spontanei, il contatto corporeo sono connessi alle funzionalità dell’emisfero destro, il substrato biologico dell’inconscio.

Wilhelm Reich è stato il primo psicoterapeuta ad aver formulato un concetto unitario dei processi di autoregolazione e guarigione umani. Nella relazione terapeutica, uno psicoterapeuta empatico che ascolta il paziente con il suo corpo e con il suo “orecchio destro”, favorisce l’amplificazione del sentimento nell’ambito intersoggettivo favorendo la risonanza affettiva. Questa regolazione interattiva consente al paziente di iniziare a comprendere verbalmente l’esperienza affettiva. La parola sentita diventa parola pronunciabile e pronunciata, a questo punto anche l’emisfero sinistro entra in gioco. L’esperienza del paziente, emozionalmente percepita ed elaborata dall’emisfero destro, può essere comunicata all’emisfero sinistro per una ulteriore e circolare rielaborazione. Questo processo segue una sequenza temporale tra emisferi affinché lo sviluppo dei simboli linguistici sia basato sul significato dell’esperienza, sul sentire e percepire l’emozione generata dall’esperienza stessa. La fonte dalla quale scaturisce e si sviluppa questo dialogo circolare e flessibile è un’esperienza di attaccamento sicuro.Nella diade terapeutica è possibile riparare, attraverso la connessione, ferite profonde generate da traumi e difficoltà di sintonizzazione affettiva. L’importanza di ogni autoregolazione diadica risiede nello sviluppo della capacità di regolazione emotiva dell’individuo, attraverso le risorse che prendono forma con l’alleanza terapeutica, creando così l’ambiente sicuro che favorisce la crescita personale.

Dott. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147 psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale

psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari

psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo

colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere

ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile

depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui

problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi