La paura, come la rabbia, è un’emozione di emergenza che attiva il sistema simpatico, che a sua volta vivacizza energeticamente la risposta muscolare dell’organismo. Mentre nella rabbia il corpo attacca l’origine del dolore, nella paura l’organismo si ritira e scappa, oppure si immobilizza.
La paura ci fa arretrare il capo ed elevare il cingolo scapolare come prima reazione corporea, in netta contrapposizione con la situazione dell’organismo conseguente alla rabbia: “avanzamento del capo, spostamento in avanti della mandibola, abbassamento dell’arcata sopracciliare. Il contatto tra paura e rabbia è tale che la direzione del movimento corporeo è opposta e una si può trasformare nell’altra. Quando una persona impaurita attacca non sente più la paura. Chi attacca, se retrocede o è costretto a retrocedere dalla forza dell’avversario, sentirà paura. La paura ha un gradiente intensivo che procede da una sensazione di disagio alla vera e propria paralisi/congelamento muscolare. Possiamo distinugre: “timore – ansia – paura – panico – terrore.
Timore
Il timore è lo stato d’animo di chi teme possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o spiacevole. Nasce quando una situazione che lascia intendere un effetto piacevole, si unisce alla possibilità di soffrire. Si ha timore quando è considerata l’ipotesi che il piacere atteso possa non verificarsi, tuttavia è ancora presente la speranza che il piacere sopraggiunga e copra i pensieri di ipotesi diverse e dolorose. E’ il caso di una persona che attende l’amata/o ad un appuntamento. Un minimo ritardo accende il timore che il piacere (persona amata) possa non arrivare, unitamente alla frustrazione e al dispiacere (dolore) che ne conseguirà. Quando la persona arriva, un sorriso di contentezza copre il timore precedente.
Ansia
Quando il pericolo di soffrire è uguale all’ipotesi di piacere sopraggiunge l’ansia. Utilizzando l’esempio precedente, può accadere quando i minuti di ritardo iniziano ad aumentare e la speranza di incontrare la persona amata diventa pari all’ipotesi che non arrivi. Il corpo è avvolto da due impulsi opposti: “muoversi verso e ritirarsi”. Considerando lo stesso esempio, continuare ad attendere con speranza , oppure andarsene sconsolati. Se nelle esperienze di vita queste situazioni si ripetono con una certa frequenza, il corpo tende ad associare dolore e piacere, nel conflitto tra i due impulsi si blocca e si contrae, mentre l’eccitazione fluisce nel corpo. La persona ansiosa ha difficoltà ad aprirsi liberamente al piacere, perché in cuor suo è sempre presente l’ipotesi del dolore.
Paura
Quando la minaccia di dolore è una certezza emerge la paura. La conseguenza è il desiderio di ritirarsi e fuggire. Un animale attacca un esemplare della propria specie per difendere il territorio, i propri cuccioli o se stesso. Fugge solo quando il dolore o la sua minaccia è enorme. Anche nell’animale uomo, in generale, predomina la rabbia se si è convinti di avere ragione.
Panico
E’ una paura di grande intensità, sconvolgente. L’impulso a fuggire è tale da far correre alla cieca, senza pensare. Si vive il panico nei fenomeni claustrofobici, nella sensazione di esser in trappola, oppure schiacciati. Con la paura il corpo reagisce immediatamente risucchiando più aria possibile in inspirazione, meccanismo di emergenza per alzare il metabolismo e disporre di maggiore ossigeno durante la fuga. Quando la paura cede il passo al panico l’aria viene trattenuta, la gola si serra e il torace si irrigidisce, si è bloccati nella fase di inspirazione. L’incapacità di respirare aumenta la sensazione di panico. Appena fuggiti dal pericolo la respirazione gradualmente si normalizza. Questo fenomeno è presente anche negli attacchi di panico, dove la difficoltà ad inspirare aria evoca la paura di morire, fino a divenire panico. Tuttavia, nel momento in cui si avvicina l’asfissia, il cervello tramite particolari neuroni adibiti al controllo della respirazione per così dire “ordina” l’atto respiratorio per cui l’organismo rimette automaticamente aria nei polmoni con la respirazione. Appena la respirazione si normalizza, la sensazione di panico progressivamente si stempera e le sensazioni si normalizzano.
Terrore
E’ un tipo di paura ancora più grave del panico. Nel terrore la muscolatura è paralizzata, la reazione lotta/fuga è interamente inibita. Sorge in situazioni di pericolo o di dolore estremi. Si dice: “congelato/pietrificato” dal terrore. Il corpo disattiva ogni sensazione proveniente dalla periferia per limitare la sensibilità dell’organismo nell’agonia che precede la morte. Si tratta di un ritiro verso l’interno, come in uno stato di shock. Il respiro rimane paralizzato nella fase di espirazione. Il terrore può precedere lo svenimento, in questo caso la vita è mantenuta dal sistema neuro-vegetativo attraverso i processi inconsci. Se il terrore permane per un ampio periodo di tempo, sopraggiunge la spersonalizzazione, dissociazione dell’io percepita dai processi corporei.
Mentre rabbia e paura sono generate da sensazioni dolorose, l’affetto origina da sensazioni piacevoli. Attiva il sistema parasimpatico che espande il corpo e produce emozioni che fluiscono verso la parte inferiore dell’organismo. Il flusso dall’alto al basso pone il corpo in contatto con la terra, che è un simbolo dell’amore materno da dove la vita ha origine.
Dr. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147
Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano
psicoterapia individuale – cura dell’ansia, della depressione, dello stress del disagio relazionale ed esistenziale
psicoterapia di coppia – meccanismi inconsci possono condizionare gioie, liti, conflitti, tradimenti e incomprensioni familiari
psicoterapia di gruppo – di analisi bioenergetica, la conduzione che si struttura anche attraverso il linguaggio del corpo
colloquio psicologico – è un incontro tra uno psicologo e una persona che lo contatta a causa di un malessere
ansia e attacchi di panico – la respirazione corta è condizionata da difese caratteriali per la sopravvivenza infantile
depressione, calo di energia – inchioda l’individuo, tristezza, sconforto, disagio, malinconia, si impossessano di lui
problemi caratteriali, relazionali – bisogno di intimità e auto espressione, paura che i due elementi possano escludersi