Nel nostro cuore siamo ancora bambini

Il corpo di ogni individuo parla della vita trascorsa, le gioie, i dolori, i traumi e le posizioni difensive della personalità.Ogni fase di sviluppo conserva particolari caratteristiche:

grazia

 

  • La percezione di impotenza nell’infanzia (0 – 2 anni), unita ad amore e felicità;
  • La spiccata curiosità tipica della fanciullezza (3 – 6 anni), voglia di giocare e buon umore;
  • Il desiderio di scoperte e di avventura della pre-pubertà (7 – 12 anni);
  • Il romanticismo, la spinta amorosa e l’estasi dell’adolescenza (13 – 20 anni);
  • Il senso di responsabilità, del dovere, unito ad un maturo appagamento amoroso tipico dell’età adulta (da 20 anni in poi).

Lo sviluppo e la diffusione della coscienza accompagna il processo di crescita in una armonia dialettica tra psiche e soma e interessa più aspetti: fisico, emotivo e psicologico. Gli stadi di sviluppo in buona parte sono compenetrati, il desiderio di giocare dell’infanzia diviene consapevole più tardi e non si arresta per tutto il corso dell’esistenza, nella misura in cui il processo di crescita è libero e sereno. Nell’età adulta la dimensione giocosa tipica della fanciullezza non sarà l’aspetto dominante, così come non lo sarà lo spirito d’avventura, tuttavia tutti gli aspetti evolutivi rimangono presenti in modo equilibrato in funzione dell’assunzione del ruolo più maturo che ci compete.

L’infante dimostra il suo amore attraverso un profondo bisogno di essere accudito e nutrito dalla figura materna, l’intimità fisica è più forte nell’allattamento, che soddisfa le necessità biologiche sia del piccolo che della mamma. Se c’è sintonia tra i due il bambino vive una sensazione di beata soddisfazione. Nell’adulto ogni sentimento di amore proviene dallo strato infantile della sua personalità. Il desiderio di contatto fisico si manifesta principalmente attraverso il bacio e il contatto intimo adulto, fondamenta dell’emozione amorosa. Ascoltare il proprio cuore significa ascoltare il bambino dentro di sé. Se una persona, per effetto di traumi di sviluppo sofferti, perde il contatto con il bambino che è in sé, non potrà sentire pienezza amorosa nella relazione di coppia.

Nella fanciullezza il desiderio di intimità evolve e si esprime attraverso la curiosità di studiare e di esplorare il mondo circostante. In questo modo il fanciullo potrà rappresentare un quadro della realtà esterna e sentire le emozioni interne rispetto le scoperte che via via arricchiscono la sua dimensione personale, sviluppando una coscienza di sé. Fino a quel momento la realtà non appariva definita e l’immaginazione scorreva liberamente. Attraverso il gioco della finzione il piccolo incontra il senso della vita. Siccome il bambino non è consapevole dei problemi reali delle figure che interpreta nel gioco (padre, madre, bambino, etc.), può esprimere la sua innocenza mediante l’attività ludica, a “tutto cuore”. Il senso di felicità che ne consegue è mediato dalla libertà e dalla tranquillità che sperimenta, senza l’interferenza degli adulti che gli dicono cosa deve fare, cosa va bene e cosa non va bene, cosa è accettabile e cosa non lo è.

Quando l’innocenza spontanea del fanciullo impatta con le emozioni e le preoccupazioni proprie dell’adulto, la gioia si trasforma rapidamente in dolore.

I bambini giocano alla famiglia, al marito e moglie, al dottore e al paziente e altri giochi che gli consentono di sperimentare i loro corpi. Il sesso è una parte importante della vita di ogni individuo e il bambino ne fa oggetto di gioco per integrarlo. I piccoli traggono una profonda eccitazione dai giochi con elementi sessuali e si esprimono in modo innocente, ma queste attività non sempre sono tollerate dagli adulti. L’intolleranza adulta si genera perché i grandi proiettano le loro emozioni sui bambini, trasmettendo sensi di colpa e vergogna che distruggono la gioia innocente di queste fisiologiche e spontanee attività giocose. Sia la bambina con il padre che il bambino con la madre sperimentano l’eccitazione della sessualità, ma, come già detto, in modo del tutto innocente, perché orientata a conoscere la vita e non alla soddisfazione attraverso un rapporto adulto. Il desiderio dei bambini di sposare il genitore di sesso opposto deve essere inteso come un gioco. I genitori che reagiscono violentemente, rimproverando e umiliando i bambini, li danneggiano gravemente, provocando ferite psichiche che li accompagneranno per l’intera esistenza. I problemi edipici non esisterebbero se i genitori non sfruttassero i figli per i loro bisogni e giochi personali. La fanciullezza si conclude quando il piccolo acquisisce un idea coerente del mondo che lo circonda e di se stesso. Da quel momento inizierà a studiare il mondo fuori dalla famiglia. Attraverso la scuola scoprirà il mondo reale, i giochi in questo periodo sono fondamentali. I fanciulli imparano a cooperare in attività di gruppo sviluppando gerarchie.

L’adolescenza sboccia con la maturità sessuale a livello biologico. L’energia sessuale sopita “esplode” nell’adolescenza come un’eruzione vulcanica. Si trattava di un fuocherello durante la fase edipica e ora si presenta amplificato in modo esponenziale dalla forza della natura. La passione amorosa sarà veramente travolgente, ma siccome la maturità emotiva non è ancora sufficiente, gli adolescenti tendono a idealizzare l’oggetto d’amore. E’ assente il senso di responsabilità legato alle conseguenze dell’amore. Quando l’adolescente evolve ed è pronto ad assumersi queste responsabilità è giunto alla maturità che caratterizza l’età adulta.
Un adulto sano è un individuo che conserva in modo integrato tutti gli stadi di sviluppo,

Un infante nel cuore, un fanciullo nella fantasia, un ragazzo nella sete di scoperta e di avventura, un adolescente nelle situazioni romantiche.

E’ anche in contatto con sé, consapevole delle sue azioni e in grado di assumersi le responsabilità conseguenti. Se l’adulto ha smarrito il contatto con le fasi precedenti nella formazione della sua personalità, sarà una persona tiepida, in preda a costanti proiezioni e sistematiche rigide coazioni. In questa triste situazione l’assunzione di responsabilità rappresenta un obbligo e non un desiderio spontaneo. Raggiungono la maturità risolta con una qualità di completezza interiore solo le persone che hanno attraversato in modo soddisfacente ogni stadio di sviluppo. Se uno o più stadi si sono dimostrati traumatici con un’intensità tale da impedire il naturale flusso di continuità, insorgono fissazioni che influenzano negativamente alcuni aspetti della personalità. La personalità si scinde, da una parte potrà comportarsi in modo adulto ed adeguato, e dall’altra si comporta come un bambino

La personalità ha due aspetti, uno psicologico e l’altro fisico. Nella persona sana i due aspetti sono in armonia, quando non lo sono è segno che ci sono disturbi presenti che limitano l’espressività e la coerrenza.

Quando la fanciullezza è inaccessibile alla coscienza adulta, lo è anche l’amore aperto e intenso e l’innocenza del bambino. In realtà non si annullano né i ricordi né gli stadi della vita, ma vengono isolati e incapsulati. Ad esempio, se una madre considera la propria sessualità disgustosa e sporca, vedrà la propria figlia sotto questa luce.

La maggior parte delle madri inconsapevolmente proietta sulle figlie i sentimenti provati nei confronti di loro stesse.

(Alexander Lowen, Astrolabio, Amore, sesso e cuore p. 63)Dr. Cosimo Aruta
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista Bioenergetico, Supervisore
Iscritto all’Ordine degli Psicologi della Lombardia con il n° 12147

Studio di psicologia, psicoterapia, consulenza di coppia, mediazione familiare a Milano

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